Per introdurre il prossimo seminario di Graphic Design dedicato a "Immagini e Figure" pubblichiamo un estratto da "Guardare. Pensare. Progettare. Neuroscienze per il design" di Riccardo Falcinelli (Stampa Alternativa e Graffiti 2011): un'analisi delle immagini di copertina di due diverse edizioni di Madame Bovary per arrivare a capirne il relativo pubblico di riferimento.
Guardate queste due copertine realizzate per Madame Bovary di Flaubert: la prima è l’edizione economica degli Oscar Mondadori, la seconda è il tascabile Einaudi.
La prima differenza tra
l’Oscar e il tascabile è il prezzo, i libri Einaudi sono mediamente più
costosi e si rivolgono quindi a lettori diversi per disponibilità
economica (almeno in libreria). Mentre nell’Oscar c’è una donna che ci
guarda nell’Einaudi una donna ampiamente bardata ci dà le spalle.
La copertina Oscar è rivolta a un palato meno sofisticato: la donna ci
guarda come a dire «Vieni, ti racconto una storia e questa storia può
riguardarti»; c’è uno sguardo di intesa, di potenziale amicizia. In più
la donna-Oscar accenna un sorriso e per rendere il tutto più
nazional-popolare è conciata secondo i toni e i modi di un’italiana del
Sud, sembra insomma più in tono col Gattopardo che col salotto di Rouen
(per quanto il dipinto sia davvero francese).
La donna einaudiana
invece ci dà le spalle e si allontana da noi, come a dire «Se questa
storia ti interessa sei tu che mi segui, io non faccio nulla per
invogliarti», in più la figura è talmente addobbata di sbuffi e di piume
che la fisionomia umana è quasi indecifrabile (tanto che la prima volta
che la vidi in libreria mi parve un tacchino). Notate anche come
l’Oscar dica nel sottotitolo che c’è una nota di Baudelaire (poeta
famoso e popolare) mentre Einaudi sottolinei la traduzione di Natalia
Ginzburg e un saggio di Henry James (romanziere oggi meno letto di un
tempo e decisamente meno famoso per il grande pubblico). La copertina
Einaudi si concentra sulla tipografia, l’immagine è solo un commento.
Antropologicamente le due edizioni sono rivolte a pubblici diversi: gli
adolescenti, a cui Flaubert è imposto dal professore di lettere,
compreranno l’edizione più economica senza neppure valutare il valore
aggiunto della traduzione di Natalia Ginzburg, di contro ci saranno
lettori che ricompreranno il romanzo già letto solo per la traduzione di
quest’ultima. Le due copertine insomma parlano a lettori diversi per
cultura, per fascia anagrafica e per disponibilità economica, e molta di
questa comunicazione è costruita partendo dal ruolo che si dà a una
faccia. Il volto che ci guarda sposta Flaubert verso lo stile delle
copertine del rotocalco femminile, mentre la filologia einaudiana sposta
l’asse verso un elitario understatement, e notate come la
Ginzburg traduce il titolo in La signora Bovary, anziché Madame, in perfetta
controtendenza rispetto a tutti gli altri editori.