mercoledì 14 novembre 2012

«Se questa storia ti interessa sei tu che devi seguirmi», disse il tacchino


Per introdurre il prossimo seminario di Graphic Design dedicato a "Immagini e Figure" pubblichiamo un estratto da "Guardare. Pensare. Progettare. Neuroscienze per il design" di Riccardo Falcinelli (Stampa Alternativa e Graffiti 2011): un'analisi delle immagini di copertina di due diverse edizioni di Madame Bovary per arrivare a capirne il relativo pubblico di riferimento.


Guardate queste due copertine realizzate per Madame Bovary di Flaubert: la prima è l’edizione economica degli Oscar Mondadori, la seconda è il tascabile Einaudi. 
La prima differenza tra l’Oscar e il tascabile è il prezzo, i libri Einaudi sono mediamente più costosi e si rivolgono quindi a lettori diversi per disponibilità economica (almeno in libreria). Mentre nell’Oscar c’è una donna che ci guarda nell’Einaudi una donna ampiamente bardata ci dà le spalle. La copertina Oscar è rivolta a un palato meno sofisticato: la donna ci guarda come a dire «Vieni, ti racconto una storia e questa storia può riguardarti»; c’è uno sguardo di intesa, di potenziale amicizia. In più la donna-Oscar accenna un sorriso e per rendere il tutto più nazional-popolare è conciata secondo i toni e i modi di un’italiana del Sud, sembra insomma più in tono col Gattopardo che col salotto di Rouen (per quanto il dipinto sia davvero francese). 
La donna einaudiana invece ci dà le spalle e si allontana da noi, come a dire «Se questa storia ti interessa sei tu che mi segui, io non faccio nulla per invogliarti», in più la figura è talmente addobbata di sbuffi e di piume che la fisionomia umana è quasi indecifrabile (tanto che la prima volta che la vidi in libreria mi parve un tacchino). Notate anche come l’Oscar dica nel sottotitolo che c’è una nota di Baudelaire (poeta famoso e popolare) mentre Einaudi sottolinei la traduzione di Natalia Ginzburg e un saggio di Henry James (romanziere oggi meno letto di un tempo e decisamente meno famoso per il grande pubblico). La copertina Einaudi si concentra sulla tipografia, l’immagine è solo un commento. Antropologicamente le due edizioni sono rivolte a pubblici diversi: gli adolescenti, a cui Flaubert è imposto dal professore di lettere, compreranno l’edizione più economica senza neppure valutare il valore aggiunto della traduzione di Natalia Ginzburg, di contro ci saranno lettori che ricompreranno il romanzo già letto solo per la traduzione di quest’ultima. Le due copertine insomma parlano a lettori diversi per cultura, per fascia anagrafica e per disponibilità economica, e molta di questa comunicazione è costruita partendo dal ruolo che si dà a una faccia. Il volto che ci guarda sposta Flaubert verso lo stile delle copertine del rotocalco femminile, mentre la filologia einaudiana sposta l’asse verso un elitario understatement, e notate come la Ginzburg traduce il titolo in La signora Bovary, anziché Madame, in perfetta controtendenza rispetto a tutti gli altri editori.