La sesta edizione del Lavoro editoriale è arrivata alla fine.
Questa è una piccola introduzione, un rullo di tamburi per la grande festa di fine corso: festeggeremo non solo la chiusura delle lezioni ma anche un progetto editoriale curato in tutto e per tutto dai nostri allievi. Si chiuderà un ciclo, si brinderà a qualcosa, si ascolterà buona
musica, e si assisterà all'anteprima di un progetto sull'umana bellezza e
sul disumano delirio del lavoro editoriale.
Andate avanti a leggere e segnatevi data, luogo e ora.
Andate avanti a leggere e segnatevi data, luogo e ora.
di La leva editoriale del 2014
Oggi pomeriggio ero in pausa sigaretta con Chiara, Claudia
P., Mafalda e non ricordo chi altri, tutti un po’ sulle gambe data l’afa
opprimente degli ultimi giorni. Più esattamente, io stavo a gambe divaricate in
posizione aquagym, mentre gli altri si erano aggrappati a qualche stipite o a
un incavo nel muro del vecchio palazzo Sur, provando a non caracollare. L’altro
giorno Sara ci era pure svenuta, per le scale, e giù di acqua e zucchero.
Rachele era seduta in tuta sul gradino e tutti insieme stavamo parlando di
questo pezzo che sto scrivendo ora.
Facciamo pausa sigaretta tutti giorni alle cinque. È un po’
peggio delle sette quando si esce dalla redazione perché siamo già tutti stanchi
dei tanti stimoli della giornata, ma non sufficientemente da voler salire nella
mia macchina e tornare a San Lorenzo a bere birrini per dimenticare. Di norma
le cinque di pomeriggio, se Rachele è di buon umore, è il momento in cui il
nostro ego si è espanso in tutta la sua misura ed è pronto a sgonfiarsi, quindi
si boccheggia e si aspetta che ci scenda la tensione. Lo stesso dispositivo –
l’ego retrattile – può essere applicato alla durata del corso che abbiamo
seguito quest’anno a minimum fax: forse si intuisce, ma la terza settimana di
giugno non è un bel momento. A conferma della teoria, ecco spuntare Marco
Cassini, che sornione ci chiede come
stiano andando i nostri esami di maturità. Dopo aver risposto sagacemente allo scherzo, rimaniamo qualche altro minuto
davanti a Sur, e continuiamo a fumare fissando un punto imprecisato dei Fori
Imperiali. In questo ennesimo momento di grande solennità a cui a minimum fax
ci hanno educati, mi dico che no, non se ne parla di scrivere un pezzo di fine
corso in stile notte-prima-degli-esami, o peggio, in stile
ultimi-giorni-di-gita-scolastica, non cadrò nel tranello come gli altri ex
corsisti: parlerò di tutte le cose che abbiamo fatto negli ultimi mesi e ne
illustrerò mirabilmente i risultati.
Ed eccoci. Vi lascerò intendere che molto, moltissimo
andrebbe raccontato, oltre alle pause sigaretta al limite dello svenimento e
della commozione, sottintendo che stiamo diventando dei professionisti, che
siamo una squadra infallibile, che il nostro ego ha cambiato più volte forma e
dimensione perché si sta modellando su un progetto, su delle idee e delle
pratiche, ma tutte queste cose, temo, non possiamo spiegarvele giusto oggi,
alla terza settimana di giugno, visto che abbiamo un sacco da lavorare, le
ultime ore da corsisti stanno dando finalmente i frutti sperati, e pur sempre
di ultime ore si tratta, con il meteo che è così ostile e suona la sua nota
dolente.
Ebbene, il consiglio è quello di venirci a trovare sabato 28 giugno al Klamm, in via Antonio Raimondi, 59, a partire dalle 19, in un clima di gioiosa e accorata distensione. È la nostra festa post-esami, la nostra festa fine-della-gita, quindi si balla (il rock’n’roll), si beve insieme (la cedrata), ma si parla finalmente di lavoro editoriale, che è la cosa importante che abbiamo fatto tutti i giorni ossessivamente per più di quattro mesi e che ci ha portati a mettere in piedi questa cosa qui. Ve la presentiamo in anteprima; voi non mancate, siete tutti invitati. In alternativa, ci trovate ogni giorno alle cinque, ancora per un po’, a fumare contro i Fori Imperiali, in attesa che l’appello risuoni anche per noi.
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RispondiEliminacount down & smarrimento
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=6FYAW_6kAEw