mercoledì 6 giugno 2012

I mestieri dell'editoria: IL LAVORO DELL'EDITOR


a cura di Valentina Lauria, Simone Calabrò, Nicole Mattei

Continuano le lezioni dedicate alle figure professionali di una casa editrice: in questa "seconda puntata" gli allievi del corso Il lavoro editoriale ci raccontano la figura dell'editor.
 
L’editor, figura chiave nel mondo dell’editoria e punto di riferimento importante e necessario all’interno di ogni casa editrice, lavora dietro le quinte, ma è fondamentale per il successo degli autori e per la qualità dei testi pubblicati. L’editor, organizzatore e selezionatore di cultura, avendo in testa il progetto editoriale della casa editrice per cui lavora, e in base al suo gusto e alla sua esperienza, va alla ricerca di manoscritti da proporre all’editore. Una volta ricevuta l’approvazione delle sue proposte, inizia, poi, a lavorare sul testo per salvaguardarne la coerenza, suggerendo all’autore interventi che lo aiutino a migliorare, dopo aver saputo assumerne il punto di vista, sia nella struttura che nella scrittura. È da qui che inizia quel legame personale molto forte, basato sulla fiducia e sulla stima reciproca, tra autore e editor, che diventa intermediario indispensabile con la casa editrice, aiutando il suo autore nell’impresa di raggiungere la piena consapevolezza del proprio testo. Presupposti necessari per fare di un editor un “bravo editor” sono, quindi, cultura personale, sensibilità, efficacia comunicativa e capacità di conquistare la fiducia dell’autore senza imporre il proprio gusto e il proprio stile.

Lo scouting: fiere, premi letterari e agenzie. 

I tre canali principali a disposizione dell’editor per il reperimento di manoscritti sono le fiere letterarie, le agenzie letterarie e i manoscritti, cosiddetti, spontanei, cioè quelli inviati direttamente in casa editrice. Le maggiori fiere letterarie sono quelle di Francoforte, di certo la più prestigiosa, Londra e Torino. In queste fiere, l’editor dovrà incontrare vari agenti letterari e rappresentanti di case editrici con cui, avrà un colloquio che dura circa mezz’ora in cui gli proporranno le loro nuove uscite. Oltre a rappresentare un luogo fondamentale per il reperimento di manoscritti, le Fiere sono funzionali al lavoro dell’editor anche per ciò che riguarda le scadenze e i tempi in base ai quali egli organizza il proprio lavoro durante l’anno. Insieme alle date decise all’interno del Piano Editoriale, tenendo presente i tempi anche abbastanza ampi d’anticipo che gli saranno necessari, l’editor pianificherà il proprio lavoro. Rispetto invece all’uscita dei libri prevista dal P.E., i tempi sono molto variabili in base alla tipologia del libro, al modo in cui questo viene eventualmente commissionato o al lavoro di editing necessario per la pubblicazione, per cui un manoscritto può avere bisogno anche di anni come tempo di gestazione; sulla base di ciò, l’editor sa che dovrà, in ogni caso, avere materiale sufficiente a garantirgli la copertura, durante l’anno, di tutte le date in cui sono previste le uscite dei libri.
 Le agenzie letterarie, invece, contattano direttamente l’editor, e possono essere di grande aiuto perché presentano libri cui hanno fatto già una selezione, ma devono sempre stare molto attente a proporre all’editor solo manoscritti che possano destare il suo interesse, quindi devono conoscerne attentamente i gusti letterari e il catalogo della casa editrice per cui lavora, in modo da ottenere la sua fiducia e, di conseguenza, un orecchio sempre in ascolto. I manoscritti spontanei che arrivano in genere in casa editrice sono spesso centinaia, e, purtroppo, pochissimi vengono presi in reale considerazione. Può capitare anche che l’editor riceva manoscritti “sponsorizzati” da altri editor, in questo caso vale quanto sopra: pochi manoscritti ma buoni, in modo che il rapporto di reciproca fiducia rimanga saldo. Dopo aver trovato il libro, l’editor dovrà cominciare a lavorare con l’autore per cercare di trarre il meglio dal libro. L’editor darà le proprie opinioni sulla trama e sui personaggi, oltre segnalare frasi troppo retoriche o periodi troppo macchinosi. A quel punto starà all’autore decidere se accogliere i consigli dell’editor o meno, dato che l’ultima parola spetta sempre e comunque a chi il libro lo ha scritto. Il rapporto migliore si crea quando c’è disponibilità all’ascolto sia da parte dell’editor che dell’autore, in questo modo si crea una comunione di intenti, e il libro ne guadagnerà, arrivando nelle librerie al suo meglio.

L’editor: uno, nessuno e centomila. 

Tra le tante sfaccettature del lavoro dell’editor, è importante anche la distinzione tra editor di narrativa italiana ed editor di narrativa straniera. La descrizione finora illustrata è piuttosto adatta a un editor di Letteratura Italiana; l’editor che si occupa, infatti, di Letteratura Straniera, si troverà a lavorare con testi già pubblicati in altri paesi, per i quali perciò l’editing riguarderà piuttosto la revisione della traduzione e prima ancora la scelta del traduttore da concordare da un lato con l’autore e dall’altro con il direttore commerciale. Per il resto il suo compito sarà quello di fare da tramite tra lo scrittore e le altre figure della casa editrice, in particolare: il grafico per la scelta della copertina che si addica meglio al testo, la redazione per la stesura delle bandelle e l’ufficio stampa per quanto riguarderà l’individuazione dei canali più appropriati per la promozione del libro, la scelta e il reperimento di chi potrebbe occuparsi delle recensioni.
Questi sono i settori con cui l’editor avrà a che fare una volta scelto e ottenuto il manoscritto, ma la figura di fondamentale importanza con la quale avrà lavorato a monte, fianco a fianco, per riuscire a procacciarselo, è quella del responsabile ufficio diritti, dal quale dipende l’effettiva possibilità di pubblicare il testo per la casa editrice.
La parte più importante del lavoro di un editor di narrativa straniera consiste, quindi, nella ricerca e nella valutazione di opere letterarie di cui proporre all’editore l’acquisto dei diritti di traduzione. Ovviamente, l’approccio dell’editor può diversificarsi a seconda della “grandezza” della casa editrice per cui lavora: tendenzialmente avrà un ruolo più flessibile in una casa editrice medio/piccola, mentre in un grande gruppo potrà avvalersi di collaboratori e specialisti , che comunque faranno capo a lui, a seconda dei temi trattati a seconda delle diverse collane di narrativa e non.

What if?

La strada intrapresa, oggi, dall’editoria, verso nuove tecnologie come gli e-book e il fenomeno del self-publishing, porterà a nuovi scenari, nei quali, tutte le altre figure professionali che colorano questo mondo subiranno modifiche sostanziali. Fino a che punto l’editor resterà quella figura mitica che, come una spalla e un lavoratore dietro le quinte muoverà le fila nella cura dei libri? Verrà sostituito totalmente o resterà un punto di riferimento importante di ogni casa editrice? Solo il tempo ci farà capire in quali percentuali questi mutamenti influiranno.

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